La Street Art è nata a New York negli anni ’70, periodo in cui la crisi economica e sociale alimentavano il dissenso ed il crimine. In risposta a questo caos, alcuni giovani, molti dei quali di origine latinoamericana e afroamericana, per lo più residenti nei quartieri popolari di Washington Heights, Bronx e Brooklyn iniziarono spontaneamente ad “imbrattare” con vernice a spruzzo i vagoni, i muri e le rotaie di alcune linee della metropolitana.
Nasce così l’Arte del Graffito, in seguito ribattezzata come “Street Art”, una forma di espressione artistica inizialmente perseguita poiché illegale e non autorizzata, ma che in seguito ha trovato la sua strada anche all’interno delle gallerie d’arte e dei musei. Ed anche se ancora oggi si discute sul fatto se graffiti e murales siano opere d’arte oppure atti di vandalismo, tanto che le autorità di New York continuano a perseguire e punire severamente coloro che li praticano, è innegabile che, proprio come è avvenuto per altre forme d’arte, come ad esempio la Pop Art, nel corso degli anni abbiamo assistito all’affermarsi di vari “Stili” legati anche alla personalità degli Street Artists più prolifici del momento.
I primi “graffitari”, ad esempio, erano soliti utilizzare un nome d’arte per nascondere la loro vera identità, seguito da un numero civico. Il loro obiettivo principale era, in effetti, di vedere quanti più posti potevano “bombardare” con la loro firma. Questo di fatto portò ad una vera e propria esplosione di “Bubble Letters” in tutta New York.
Il passaggio successivo fu l’adozione di vernici spray che andarono ad aggiungere cornici, disegni colorati e loghi al semplice “tagging”. Questo stile di graffiti, noto come “Wild Style”, aveva il vantaggio di essere facile e veloce da realizzare, consentendo così all’autore di colpire rapidamente, riducendo così il rischio di essere scoperto.
In seguito, da questo gruppo originario di Street Artists, se ne distaccarono altri, cui spesso era associato uno stile più selvaggio, come ad esempio quello della corrente detta dei “Kids Destroyer“, capitanata da Cope2 (alias Fernando Carlo).
Vediamo, quindi, di seguito alcuni dei nomi più importanti che possiamo ricondurre alla Storia della Street Art di New York, vero e proprio “Museo a cielo aperto” di tendenze e stili per gli amanti di questa forma d’arte.
Lady Pink
Lady Pink “Skate Kid”, 2016 – acrilico su tela 25×20 cm
Anche se la maggior parte dei primi Street Artists degli anni ’70 erano uomini, fra loro iniziarono a circolare anche alcune donne. Fra queste, una delle più note è Lady Pink (alias Sandra Fabara, nata in Ecuador), riconosciuta oggi come una delle più grandi artiste di strada del Queens.
La sua fonte d’ispirazione, a differenza di altri artisti di strada a lei contemporanei, fu all’inizio l’urgenza di esternare il proprio dolore per una storia di amore finita male. Questo la portò a “taggare” il nome del proprio amato in tutta New York utilizzando una bomboletta di vernice.
In seguito, i suoi murales sono diventati fra le espressioni artistiche più immediatamente riconoscibili nell’ambito del genere dei graffiti di New York, poiché caratterizzati da immagini piuttosto giocose aventi per sfondo gli stessi graffiti.
Le sue opere d’arte basate su graffiti sono oggi esposte nelle collezioni d’arte moderna e contemporanea più importanti del mondo come quella del MET di New York.
Cope2 “Senza titolo”, 2021 – tecnica mista su tela 95×93 cm
Fernando Carlo, a.k.a Cope2, è un leggendario artista di graffiti del Bronx attivo sulla scena della street art da quasi quattro decenni.
La produzione di graffiti di Cope2 inizia a partire dal 1978, sotto l’influenza del cugino Chris. In seguito, creò il suo gruppo, il “Kids Destroyer“, ribattezzato “King’s Destroyer”, con cui, al pari di un altro street artist contemporaneo Blade e la sua squadra chiamata dei TC5, “The Crazy 5”, ha realizzato graffiti in tutte le linee della metropolitana di New York.
Da allora, Cope2 ha iniziato a macinare successi anche di tipo commerciale, ottenendo lavori su commissione anche da clienti come Adidas, Footlocker e Converse.
I dipinti di Cope2 che sono una rielaborazione della forma del graffito in chiave astratta sono oggi esposti in numerose mostre e gallerie d’arte in tutto il mondo e le sue opere di street art sono entrate a far parte anche del mondo virtuale con apparizioni in alcuni noti videogames.
Obey “Liberté Egalité Fraternité” – litografia su carta 61×91.4 cm
Frank Shepard Fairey, nome d’arte “Obey”, è uno street artist contemporaneo americano, fondatore anche di un proprio marchio, “Obey Clothing”, che si ispira al mondo dello skateboard e dei graffiti di strada. Il brand è noto anche per aver incorporato la provocazione di matrice sociale e politica nelle immagini dei propri vestiti.
Ma Obey vanta anche una lunga esperienza come illustratore, grafico e artista di strada, autore di graffiti e murales a New York e in tutto il mondo. Tutto inizia con un semplice adesivo raffigurante il volto del lottatore di lotta libera André the Giant, che l’artista ha creato nel 1989 mentre era uno studente della Rhode Island School of Design e disseminato per tutta la città.
Col tempo, le opere d’arte di Obey sono diventate una delle espressioni artistiche più distintive nell’ambito della Street Art americana e mondiale. Ne sono esempio il ritratto in chiave di graffito “Hope” di Barack Obama, diventato immagine iconica della campagna presidenziale del 2008, ma anche “Libertè, Egalitè, Fraternitè”, “Obey Icon- Giant” e “Power & Equality”.
Swoon
Swoon “Ice Queen, Jogjakarta Indonesia”, 2016 – stampa inkjet su carta 33×48 cm
Caledonia Curry, meglio conosciuta col nome d’arte di Swoon, è un’altra Street Artist di Brooklyn che per la qualità e l’intensità del messaggio artistico del suo lavoro dimostra che anche le donne non sono da meno degli uomini nell’ambito della corrente figurativa dell’Arte di Strada.
Le sue prime opere di street art fanno capolino sugli edifici di New York nel 1999, mentre ancora era studentessa al Pratt Institute of Art. Da notare che in questo periodo i “graffitari” sono in piena evoluzione artistica, subendo la contaminazione e l’influenza di altre correnti artistiche, come ad esempio il fumetto. Si assiste così, da una parte, all’utilizzo sempre più diffuso di adesivi, poster e stencil insieme alla classica bomboletta, dall’altra alla ricerca di nuovi spazi oltre ai convogli ferroviari allo scopo di rendere ancora più democratica la fruizione di questo tipo di arte.
Le opere d’arte di Swoon, oggi diffuse tramite murales o come opere artistiche presso strutture museali permanenti in tutto il mondo, si distinguono per la volontà di trascendere la realtà più concreta, mostrando spesso all’interno dei suoi graffiti e dipinti soggetti estratti da miti e fiabe, molto spesso appartenenti al mondo femminile.
Kaws “Small Lie” 2017 – resina e vernici viniliche
Brian Donnelly, conosciuto con lo pseudonimo di Kaws, è un artista e designer originario di Brooklyn noto per la creazione di dipinti acrilici basati sull’uso ripetuto di un cast di personaggi e motivi figurativi, inizialmente in 2D e successivamente anche in 3D.
Trattasi, in questo caso, di vere e proprie sculture le cui dimensioni variano da pochi centimetri a circa 10 metri di altezza, realizzate con vari materiali tra cui fibra di vetro, alluminio, legno, bronzo e acciaio.
Quello che però non tutti sanno è che anche Donnelly ha iniziato il suo lavoro come autore di graffiti.
Ancora studente, dipinse ad esempio sul tetto di un edificio vicino scuola, il St. Anthony High School, per poterlo vedere durante le ore di lezione.
Trasferitosi a New York nei primi ’90, i graffiti illegali sono stati anche per lui la prima esperienza nel mondo dell’arte. Dato che in quel periodo il Sindaco Giuliani aveva messo in atto una vera task force Anti Graffiti, Kaws come gli altri “graffitari” svolgeva il suo lavoro di artista col favore della notte, sovvertendo cartelloni pubblicitari, cabine telefoniche e pensiline degli autobus.
Questo elenco di Street Artists ovviamente non è né esclusivo, né definitivo, poiché ci sono molti altri straordinari e leggendari artisti di graffiti e Street Artists di New York conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
Tuttavia, il nostro articolo vuol essere comunque un promemoria che può servire a comprendere come anche l’arte di strada si sia evoluta nel tempo come una vera e propria forma di comunicazione artistica ed espressiva in cui il messaggio di ciascun artista prende vita attraverso l’elaborazione di uno stile e di un pensiero ogni volta originale e fonte per altri di nuova ispirazione.