Anche se lui stesso amava definirsi come il fotografo delle “persone attraenti che fanno cose attraenti in luoghi attraenti”, nelle fotografie di Slim Aarons c’è davvero molto, molto di più.

Per capire la profondità dei uno dei suoi scatti patinati e di una sua stampa, spesso rivolta a immortalare la vita delle grandi celebrità del jet set americano a cavallo fra gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, bisogna, infatti, conoscere la sua biografia personale.

Nato e cresciuto dai nonni in una fattoria del New Hampshire, nel 1934, a soli 18 anni, Aarons si arruolò nell’esercito frequentando l’accademia militare di West Point. La sua partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale, gli è valsa anche l’assegnazione di un Purple Heart, decorazione militare che il Presidente degli Stati Uniti riconosceva ai feriti o uccisi in servizio.

Grazie all’amicizia del regista Frank Capra, venne mandato dalla rivista Yank in Europa a documentare con la sua Leica lo sforzo bellico. Qui, il giovane fotoreporter immortalò bombardamenti, assedi e ferite da campo. È sua la copertina con cui la sua rivista uscì nel numero del luglio 44, poco prima della fine della campagna d’Italia: un soldato statunitense che abbraccia un ragazzo italiano in mezzo alla gente mentre festeggia la liberazione.

Tornato, però, dal conflitto, mentre le ferite riportate nel combattimento si rimarginavano, quelle del cuore rimanevano vive e sanguinanti. “Dopo aver visto un campo di concentramento non hai più voglia di vedere altre cose orribili”, dichiarò in un’intervista. Ed ancora, con la sua proverbiale ironia e sagacia: “La guerra mi ha insegnato che l’unica spiaggia su cui vale la pena atterrare è decorata con ragazze bellissime e seminude che si abbronzano sotto un sole tranquillo”. Fu allora che George Allen Aarons, questo il suo nome completo, divenne Slim Aarons.

Il successo arriva presto: una delle sue foto più famose, “Kings of Hollywood” (1957) è scattata durante la sua permanenza in California il giorno di Capodanno. Ritrae, in bianco e nero, Clark Gable, Gary Cooper, e James Stewart sorridenti ed eleganti davanti al bancone di un bar.

Slim Aarons Kings of Hollywood

Slim Aarons “Kings of Holliwood“, 1950s – All image rights Getty Images

Quello che stupisce è che, pur fotografando i suoi soggetti senza ricorrere mai a stilista e truccatore, questi siano sempre perfetti e curati in ogni minimo particolare. Come nel suo “Poolside Pairs” 1970), una delle più celebri stampe di Slim Aarons, in cui sono ritratte la modella Helen Kaptur, Nelda Linsk e l’attrice Lita Baron nella Kaufmann Desert House di Palm Springs, California.

Slim Aarons Poolside Pairs

Slim Aarons “Poolside Pairs“, 1970 – All image rights Getty Images

L’immagine non ritrae solo delle persone molto chic in una villa da sogno intorno ad una piscina, ma illustra perfettamente la filosofia di vita dell’alta società americana di quegli anni. Non a caso la sua raccolta di fotografie più famosa, che tutti i fotografi di life style professionisti affermano di avere sul comodino si intitola “Wonderful Time: An Intimate Portrait of the Good Life”.

In un’altra delle iconiche fotografie di Slim Aarons, “Penthouse Pool” (1061)  si vede un gruppo di bellissime ragazze presso la piscina dell’attico Canellopoulos ad Atene. Sullo sfondo, in lontananza, scorgiamo le rovine dell’Acropoli.

Penthouse Pool Slim Aarons

Slim Aarons “Penthouse Pool“, 1961 – All image rights Getty Images

Ci piace, quindi, pensare a questo famoso artista scomparso recentemente che, a detta di coloro che lo hanno conosciuto, non amava molto prendersi troppo sul serio, come ad una persona capace di dare armonia con la sua arte anche ai numerosi contrasti della vita moderna: paesaggio artificiale e paesaggio naturale, antichità e modernità, luce e ombra.

Come nella stampa su carta fotografica “Pop and Society” (1968) in cui vediamo la cantante Marianne Faithfull, l’onorevole Desmond Guinness e Mick Jagger dei Rolling Stones seduti su un divano sotto un grande dipinto con cornice dorata di una donna in abito del XVIII secolo al castello di Leixlip, in Irlanda, dimora di Desmond Guinness.

Slim Aarons Pop and society

Slim Aarons “Pop and Society“, 1968 – All image rights Getty Images

La sua grandezza (e anche il motivo per cui le star dell’epoca facevano a gara per farsi fotografare da lui) sta soprattutto nel fatto di riuscire sempre a cogliere gli aspetti più intimi e meno artefatti delle persone ritratte nella sua macchina fotografica, non per motivi narcisistici, ma per il mero gusto di raccontare la loro storia. “Si vedeva come un giornalista. Un fotoreporter. Uno storyteller.” Dichiarò, infatti, sua figlia Mary in un’intervista a Vanity Fair.

Chissà cosa penserebbe oggi, lui che è da molti considerato come un precursore della fotografia di lifestyle, quindi dell’arte di comunicare la vita delle persone famose, ma nella loro ordinaria quotidianità, delle immagini alterate e ritoccate su Instagram e sui Social che, invece di aggiungere, tolgono alla realtà la sua più profonda verità e bellezza.

Al contrario, le fotografie di Slim Aarons ci piacciono perché aggiungono armonia e bellezza alle storie di luoghi e persone proprio perché sono colte e raccontate così come sono, nella loro lucente e meravigliosa naturalità.

In copertina: Slim Aarons “Poolside Gossip“ – All image rights Getty Images