“Credi in te stesso, abbi una storia, convinci altre persone a lavorare per te”. Sono questi alcuni dei suggerimenti che l’artista Mark Kostabi dà ai giovani artisti che vogliono realizzare i loro sogni in un’intervista rilasciata qualche anno fa al blog d’arte Artnet.
Ma chi è Mark Kostabi e perché i suoi consigli sono così importanti? Mark Kostabi è un pittore e compositore americano noto soprattutto per i suoi dipinti di figure simili a manichini senza volto, spesso ambientate in paesaggi surreali o scene della storia dell’arte.
Il suo lavoro esplora una varietà di temi, tra cui il suicidio, l’amore e il ruolo della tecnologia nel mondo moderno. Una delle sue opere più famose è il dipinto “Use Your Illusion”, che è stato usato per la copertina dell’omonimo album dei Guns N’ Roses pubblicato nel 1991.
Nato il 27 novembre 1960 a Los Angeles, California, da immigrati estoni, ha studiato arte alla California State University di Fullerton prima di trasferirsi a New York nel 1982. Durante la metà degli anni ’80, Kostabi ha partecipato attivamente alla scena culturale dell’East Village, divenendo famoso per la pubblicazione di auto-interviste.
Mark Kostabi “Escape from the East Village”, oil on canvas 153×204 cm, 1985-1990 – credit The Strip Gallery
Nel 1988 ha fondato il Kostabi World, uno studio dove diversi assistenti collaborano alla creazione delle sue opere, proprio sullo schema delle botteghe rinascimentali. Nei suoi dipinti confluiscono vari modelli e tecniche, che vanno dalle influenze della pittura rinascimentale italiana, al Surrealismo e alla Fabbrica di Andy Warhol, il tutto magistralmente rielaborato in uno stile inconfondibile e unico.
Questa commistione di generi, in cui non sono rari anche i riferimenti ad altre opere proprie e di altri artisti, rendono l’arte di Kostabi paragonabile ad una sorta di archivio artistico collettivo dell’inconscio, quasi come se il labirintico repertorio di immagini provenienti dal passato e dal nostro tempo fosse stato raccolto da un unico autore, riproponendolo in modo frammentato con personaggi senza volto e senza tempo. E’ pertanto, impossibile non riconoscere la sua firma ogni volta che si vede un suo dipinto.
Le opere d’arte di Mark Kostabi sono esposte nei migliori musei di arte contemporanea del mondo come il Guggenheim di New York, il MoMA e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Proprio a Roma, e in generale in Italia, questo artista è oggi molto presente con le sue opere, tanto da essere diventato uno dei più noti ed apprezzati artisti contemporanei del nostro Paese.
Ma andiamo ora a vedere meglio alcune delle caratteristiche delle opere di Kostabi, ricollegandoci anche alla citazione fatta all’inizio.
Perché i personaggi delle opere di Kostabi sono senza volto
I personaggi delle opere di Kostabi sono figure androgine, senza volto, del tutto simili ai manichini di De Chirico.
Questo, ovviamente, può essere visto come un omaggio al principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica, ma anche come una presa di distanza. I “manichini” di questo artista californiano esprimono, infatti, una sensualità e una capacità di amare che nella pittura metafisica non erano presenti.
Mark Kostabi “Above The World”, limited edition print
In un’altra occasione, Mark Kostabi, che ha pubblicato anche diversi libri e prodotto un proprio show televisivo, nel rispondere alla domanda “perché dipingi figure senza volto?” ha risposto che il suo intento è prima di tutto quello di parlare “una lingua universale senza limitazioni razziali” oltre che di esprimere la paura della società per l’individualità.
In sostanza, potremo dire che il suo obiettivo è quello di conferire universalità e immortalità al proprio messaggio, che poi è lo scopo comune di tutta l’arte e degli artisti in genere.
L’arte di Kostabi riproduce la realtà o la critica?
In molti dei dipinti di Kostabi si legge anche una critica nei confronti della società moderna, in particolare all’uso che si fa della tecnologia e dei novi strumenti informatici, argomento che viene spesso toccato anche in modo ironico.
Mark Kostabi “Papermates”, oil on canvas 92×122 cm, 1992 – credit The Strip Gallery
Tuttavia, Kostabi è lui stesso un grande appassionato di tecnologia, che utilizza abitualmente anche per il suo lavoro e nella vita quotidiana, per cui molto spesso le opere che trattano di questo tema sono viste più come una riproduzione di quello che avviene nel reale, piuttosto che come una critica feroce.
Quello che invece interessa all’artista in questo caso è trattare lo stato d’animo che attraversa le persone in relazione a determinate situazioni. In alcuni dei suoi dipinti, emerge chiaramente in senso di solitudine e di vuoto in cui vive l’uomo nella società contemporanea.
Mark Kostabi “Mr. Wonderful”, olio su tela 30×30 cm – 2009
Mark Kostabi “Going Forth by Day”, 2002, olio su tela 71,2×71,2 cm
La condizione dell’artista nelle opere di Kostabi
Volendo tornare anche ai consigli ai giovani artisti dati da Kostabi che abbiamo citato all’inizio, possiamo dire che non solo chi vuole realizzare il proprio sogno di avere successo nell’arte dovrebbe seguirli perché questo artista è oggi uno dei più quotati al mondo, ma anche perché egli ha investigato a lungo nelle suo opere d’arte e non solo il legame fra l’artista e il mondo.
In una sua recente dichiarazione ha infatti affermato: “Il mio obiettivo è sempre stato quello di creare un’arte più interessante possibile. La mia arte dovrebbe arricchire la vita di chi la osserva, sia di un visitatore che guarda i miei quadri in un Museo, sia di un collezionista che guarda a lungo un Kostabi a casa sua, sia di un gruppo di studenti che riflette su uno dei miei murali, sempre più numerosi, eseguiti per un servizio pubblico. Le mie immagini danno gioia, anche se raccontano storie di solitudine, confusione e isolamento”.
Questo approccio, a nostro avviso, è non solo perfettamente condivisibile, ma esprime al meglio anche quello che dovrebbe essere per noi l’arte moderna e contemporanea. Una pittura, una scultura, un quadro, al di là del significato che può avere per l’artista, rappresenta anche un modo per guardare fuori dalla finestra e vedere qualcosa che ha prima di tutto valore per noi.
Certo, è importante decifrare il messaggio autentico contenuto nel pennello dell’artista, ma al tempo stesso è ancora più importante scorgere il significato che arriva a noi di quella stessa opera, quell’arricchimento di cui parla Kostabi nella precedente citazione che è poi il vero scopo di ogni opera d’arte.
Mark Kostabi “Loophole with a view”, limited edition print
Credits:
http://www.artnet.com/magazine/features/kostabi/kostabi12-14-00.asp
https://zenoarte.com/spot-on/mark-kostabi-opere/
https://martinlawrence.com/pages/mark-kostabi