Jean-Baptiste Launay – conosciuto con il nome d’arte di Jisbar (nato in Francia nel 1989) – è una delle figure di spicco della generazione moderna street e pop art.
Jisbar ha esposto in una grande quantità di gallerie in tutto il mondo e in prestigiosi musei come il Manarat Al Saadiyat ad Abu Dhabi, il National Museum of Immigration’s History a Parigi, il Museum of Art & History a Santa Cruz California, il Technology and Maritime Museum a Malmo (Svezia) e il Postcard Museum di Bau (Francia). Le opere d’arte di Jisbar, un mix di realtà e finzione, offrono una particolare e differente prospettiva del mondo esterno.
Nel 2019 Jisbar è stato il primo artista a lanciare un’opera d’arte nello spazio: la sua Monna Lisa in versione street art ha viaggiato in orbita attorno alla Terra atterrando poi nel nord del Regno Unito.
A Jisbar piace dire che ogni sua opera d’arte rappresenta “momenti di vita”, come un ricordo che viene immortalato in un album fotografico.
Abbiamo avuto il piacere di realizzare un’interessante intervista per conoscere di più del suo lavoro, della sua personalità e del suo mondo!
1) Quando, come e perchè sei diventato un artista?
Ho iniziato a dipingere da piccolo, mia madre aveva colori e pennelli a casa, tutto ciò che mi bastava. Io ero un bambino, probabilmente avevo 8/9 anni, e facevo pratica quando lei non mi guardava. Mi sono subito innamorato di questo linguaggio che trovo più completo della semplice parola.
2) Quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera artistica?
La prima volta che ho esposto i miei lavori all’estero, negli USA, diversi anni fa. È stato fantastico pensare che in quel momento viaggiavo all’estero per raggiungere il luogo di una mostra organizzata con le mie opere d’arte.
Ricordo poi anche la prima volta che un museo mi contattò per esporre il mio lavoro, era il 2015, e fu grandioso anche perché il Presidente della Repubblica francese di allora, François Hollande, visitò l’esposizione in prima persona.
Infine, un altro momento importante della mia carriera è stata la recente collaborazione con Ducati, noto brand internazionale, per l’organizzazione di un’asta di beneficenza
3) Qual è il tuo stile?
Preferisco semplicemente dire che sono un pittore; definire uno stile preciso è come imprigionare l’artista, inserendo delle barriere invisibili nella sua testa.
4) Molte delle tue opere d’arte riprendono grandi capolavori del passato, per poi restituire loro un aspetto, allo stesso tempo, in stile pop e street art. Perché ricorri al passato? Quale capolavoro ti ha colpito di più?
Non ho avuto la possibilità di studiare arte, quindi ho dovuto farlo da autodidatta, forgiando la mia cultura artistica in autonomia. La tecnica migliore per imparare e immergermi nella storia dell’arte è stata quella di rivisitarla.
Da un lato, vi era la mia volontà di imparare la storia dell’arte e le tecniche utilizzate dai grandi artisti e, d’altro canto, rivisitando le opere classiche in una versione più contemporanea, mi sono posto l’obiettivo di trasmettere questo know-how e questa conoscenza agli altri. Solo così la mia missione può dirsi superata!
5) Nei tuoi lavori possiamo notare una moltitudine di scritte. Sono i tuoi messaggi? I tuoi sogni?
Queste scritte sono le mie idee o cose che mi passano per la mente, associazioni di idee, fatti che sento in TV o alla radio, citazioni dalla musica, o ancora emozioni che provo in quel momento, citazioni che mi fanno stare bene… possiamo definirlo come un mix di molte cose che, consapevolmente o meno, passano per la mia mente.
6) Ci accorgiamo poi della presenza di alcuni simboli, visibili però solo al buio…
È una tecnica che ho utilizzato inizialmente, perché i miei dipinti venivano copiati, ed era l’unico modo che avevo per aggiungere una sorta di sigillo di sicurezza per convalidare l’autenticità del mio lavoro rispetto a quella di un falsario. Ormai, però, dal momento che i falsari hanno scoperto questa tecnica, utilizzo altri sistemi che, ovviamente, rimarranno segreti.
7) Hai deciso di lanciare, con successo, una “Jisbar Monna Lisa” nello spazio. Perché lo hai fatto?
Volevo esporre in un luogo in cui nessuno aveva mai appeso un dipinto, un luogo diverso rispetto alla classica galleria d’arte o al museo dai muri bianchi a cui siamo abituati, sempre uguali in tutto il mondo. Volevo mettere in risalto la bellezza di ciò che ci circonda. La tela fluttuò nello spazio, sola, in mezzo al nulla, ed è l’immagine della mostra più bella che io abbia mai visto. E’ un’immagine sublime e ci spinge oltre i limiti.
La natura è ciò che abbiamo di più prezioso e solo poche persone ne sono consapevoli.
8) Qual è il messaggio che vuoi condividere attraverso l’arte? Ed il tuo sogno?
Smetti di prenderti sul serio e non sprecare il tuo tempo a essere negativo. Ogni giorno realizzo un sogno, più o meno folle, ma realizzo qualcosa che sogno. Vado avanti e sono positivo al massimo.
9) Progetti futuri?
Ho in programma moltissime cose! Ma, preferisco che le persone scoprano le novità tramite il mio account instagram: è più divertente con una foto!
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