L’half dollar è uno tra i soggetti che, più frequentemente, Franco Angeli (1935 – 1988), ritrae nelle sue opere d’arte.

Come per la Marylin di Andy Warhol, l’half dollar diventa, per Angeli, un marchio identificativo da riprodurre in serie, con l’ossessione della ripetitività comune alla pop art americana. Perchè proprio l’half dollar?

Franco Angeli è tra gli esponenti chiave della pop art italiana, noto per aver preso parte allo storico movimento artistico conosciuto come “Scuola di Piazza Del Popolo”, esperienza artistica nata negli anni sessanta, a Roma, insieme a Mario Schifano, Giosetta Fioroni e Tano Festa, i quali erano soliti riunirsi al Caffè Rosati a piazza del Popolo o presso la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis.

Il simbolo HALF DOLLAR viene rappresentato su vari supporti e con diverse colorazioni ma rimane sempre inalterato e rappresenta, in ogni circostanza, il simbolo della moneta da mezzo dollaro americana raffigurante un’aquila araldica che cinge nei rostri un ramo d’ulivo, simbolo di pace, ed un fascio di tredici frecce, quante le Colonie Originarie che diedero vita agli U.S.A.

La moneta da mezzo dollaro è stata prodotta sin dalla nascita della zecca americana, nel 1794 ed è la moneta degli Stati Uniti che è stata coniata in maggior quantità dopo il cent. Sicuramente, dunque, il simbolo che Franco Angeli raffigura sulla opere d’arte è un riferimento molto forte agli Stati Uniti d’America.
In apparenza potrebbe sembrare che l’artista, nella spasmodica rappresentazione dell’half dollar, avesse intenzione di esaltare la potenza americana.

Ma la verità è l’esatto opposto perchè la critica di Angeli alla cutura americana è palese in uno dei suoi primi Half Dollar. All’icona americana è sovrapposta una X rendendo esplicito il messaggio di ripudio e di allontanamento da quel simbolo, dalla cultura del dollaro, dalla mercificazione e da tutto ciò che è made in USA.

Riprendendo le parole del critico Fagiolo, Angeli ha trovato nella moneta il “piccolo mondo simbolico” che da anni cercava e credeva di aver trovato nelle bandiere, poi negli stemmi, poi nelle iscrizioni lapidarie. La moneta, nelle mani di Angeli, diventa qualcosa di totale, anche se è soltanto una immagine emblematica, anche se è soltanto una base convenzionale di scambi, anche se cioè è soltanto il simbolo di un simbolo”