“Toxic Mary”, intitolata anche Virgin Mary , è una serie di stampe di Banksy apparsa per la prima volta a Turf War, la prima grande mostra di questo controverso artista di strada svoltasi a Londra nel 2003.

L’opera attinge, come altre opere di Bansky, all’iconografia religiosa, in particolare al soggetto della Madonna con Bambino tipico della pittura rinascimentale. L’intento dell’artista, come possiamo immaginare, è quello di rivolgere una critica feroce agli effetti della religione sull’individuo e sulle masse, oltre ovviamente a far riflettere sulla “”tossicità” del rapporto madre/ figlio che caratterizza soprattutto il mondo occidentale.
La serigrafia, nel caratteristico stile stencil di Banksy, mostra, infatti, una donna avvolta in ampi drappeggi che allatta il figlio neonato. Tuttavia, a differenza dell’immagine classica, qui la Vergine allatta il suo bambino non al seno o, come potremmo pensare, con un normale biberon, ma con una bottiglietta contrassegnata dal simbolo del veleno, il teschio con le ossa incrociate.

I tanti estimatori dell’artista non potranno fare a meno di notare che questo lavoro presenta non solo delle analogie, ma anche delle differenze rispetto al solito stile di Banksy. Le linee nette e pulite eseguite a matita, che corrispondono al profilo del Bambino e della Vergine, sono, infatti, interrotte da linee in verticali quasi come se si trattasse di vernice gocciolante.

Stile e soggetto quasi analoghi sono stati poi ripresi nel 2004 dall’artista inglese per la realizzazione del “Christ With Shopping Bags”. Qui l’intento polemico è ovviamente rivolto alla società consumistica e alla sua opera di distorsione dei valori cristiani.

Christ With Shopping Bags

Banksy “Christ With Shopping Bags” – Screenprint in colours – edition of 82

Tuttavia, il dettaglio che maggiormente colpisce e attira l’attenzione dello spettatore in “Toxic Mary” è proprio il colore giallo ocra della bottiglietta tossica, contrapposto al bianco e nero del resto dell’opera. Quello che se ne ricava è un’immagine piuttosto cupa, che evoca sconforto e disperazione, sentimenti accentuati anche dall’impressione che il neonato si stia dissolvendo lentamente in braccio alla madre.

Significato dell’opera “Toxic Mary” di Banksy

L’opera ritrae una madre che allatta un bambino. Sappiamo, dal titolo, che la donna raffigurata è la Vergine Maria. Per certi aspetti, l’immagine non discosta molto dall’iconografia classica della Vergine col Bambino, viste anche le posizioni del corpo delle due figure che assumono una forma triangolare per dare profondità.

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BANKSY “Toxic Mary”, 2003/2004 – edizione limitata su 600 esemplari

Tuttavia, quello che differenzia questa stampa dell’artista di Bristol dalle opere rinascimentali di Raffaello, Da Vinci e Michelangelo è sicuramente l’intento polemico: l’idea della Vergine Maria che nutre Gesù Bambino con il veleno è apparsa fin da subito offensiva e blasfema, proprio poiché va a toccare due dei simboli più puri e innocenti della fede cristiana.

In verità, però, se ci pensiamo bene, anche con questo lavoro, come nel Cristo che abbiamo appena visto, Bansky non intende rivolgere una critica alla religione in senso stretto, quando alla società che crea relazioni famigliari tossiche.

Il collegamento con il tema religioso è dato, casomai, dal fatto che molto spesso idee e valori confusi e sbagliati sono trasmessi dai genitori ai figli, perpetrando così pregiudizi, intolleranza e diseguaglianze. Sarebbero quindi queste idee, e non la religione in sé, il contenuto del biberon che la madre somministra al proprio figlio, trasformando un gesto di amore in un gesto di odio e violenza. Sappiamo, inoltre, che Bansky si è più volte scagliato anche contro l’etica delle aziende farmaceutiche e alcuni di queste producono anche latte artificiale neonati.

Diverso, per certi aspetti, il contenuto polemico di un’altra delle opere di Banksy raffiguranti proprio la Madonna: si tratta della “Madonna con la pistola” e stavolta non è un disegno ma un murales, realizzato nel centro storico di Napoli. La Vergine qui presenta gli occhi alzati al cielo in segno di pietà cristiana ed afflizione, solo che sulla sua testa campeggia non un’aureola come siamo soliti vedere, ma una pistola. Il riferimento al legame spesso denunciato anche dai media tra criminalità organizzata e religione è, pertanto, evidente.

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“La Madonna con La Pistola” – BANKSY – copyright @iviaggididante.com

Le grafiche di BANKSY Toxic Mary del 2003/2004

La prima “Toxic Mary” è apparsa nella mostra di Banksy intitolata Turf War del 2003. L’esposizione, che comprendeva pitture, sculture ed installazione dell’artista, venne fatta chiudere dalla polizia di Londra pochi giorni dopo l’inaugurazione. Qui il celebre dipinto era presentato con due immagini specchiate della Madonna con Bambino a destra e sinistra e sopra mirini di fucile.

In seguito, l’opera è stata presentata da BANKSY con 150 grafiche firmate e 600 altre grafiche in edizione limitata non firmate. È possibile anche trovare delle versioni di prova dell’artista coi colori rosa e blu nello sfondo.

Il prezzo più alto pagato per una stampa di Virgin Mary è stato di circa 120 mila sterline per una prova d’artista di colore rosa, venduta all’asta da Sotheby’s nel marzo 2021. Altre serigrafie Toxic Mary non firmate sono state vendute invece a cifre anche superiori a 71.000 sterline.