Valerio Adami nasce a Bologna il 17 marzo 1935. Vive tra Parigi e Meina, sul Lago Maggiore.
A soli quattro anni si trasferisce con la famiglia a Milano proprio negli anni della guerra dove realizza i suoi primi disegni che rappresentano rovine delle case devastate dai bombardamenti.
All’inizio degli anni Sessanta lavora tra Londra e Parigi, Iniziando con un tipo di pittura espressionista influenzata da Bacon e successivamente con una pittura gestuale, torna alla figurazione seguendo l’eco e l’influenza della Pop Art americana; in particolar modo l’artista Roy Lichtenstein.
L’uso del fumetto lo accomuna alle ricerche del pittore americano ma Adami va oltre, parte dal fumetto e lo innesta su una complessa rete di raffinati rimandi artistici e di simboli della cultura alta e popolare.
Prende così vita, nelle sue composizioni, una sorta di racconto a fumetti fantastico e ironico, dove in interni spersonalizzati si dispongono oggetti banali, assunti come simboli della modernità.
Lo stile di Valerio Adami si distingue nell’uso di una materia cromatica in stesure piatte, lisce e continue, dentro le nette recinzioni nere del disegno.
Dalla sua prima mostra personale a Milano nel 1959 Valerio Adami ha avuto numerose mostre in tutto il mondo, e oggi le sue opere sono esposte in molti musei di arte moderna oltre che in collezioni private tra i quali il Museum of Modern Art (MoMA) di New York City, Museum of Contemporary Art Sydney (MCA), Galleria degli Uffizi di Firenze.