Steve McCurry (Philadelphia – 23 aprile 1950) è un fotografo americano autore di alcuni dei più importanti e celebri reportage fotografici di zone di guerra del nostro tempo. Ha raggiunto la fama mondiale con la sua fotografia del 1984 intitolata “Afghan Girl”, una straordinaria rappresentazione di una giovane donna rifugiata afghana dagli affascinanti occhi verdi.
L’immagine è apparsa per la prima volta sulla copertina del National Geographic del giugno 1985, insieme ad altre fotografie scattate da Steve McCurry durante il suo mandato in Afghanistan. Lo stesso artista racconta come sia riuscito ad entrare segretamente nel paese travestendosi da residente locale, arrivando così prima dell’invasione dell’Unione Sovietica.
Dopo aver lavorato per due anni a Today’s Post al King of Prussia, Steve Mccurry è partito per l’India come fotografo freelance. Fu in India che McCurry imparò a guardare e aspettare la vita. “Se puoi aspettare“, ha detto, “le persone dimenticano la tua macchina fotografica e le loro anime vengono fuori“.
Ben presto Steve Mccurry inizia a lavorare per la Magnum Agency, una delle più prestigiose agenzie fotografiche. Nel corso della sua carriera McCurry ha scattato foto in tutto il mondo, ed in particolare nei luoghi più devastati dai conflitti, cercando, di volta in volta, di comprendere l’animo delle persone vittima di tanta devastazione e sofferenza. In questo suo percorso, avere la possibilità di fotografare e rappresentare il volto di una moltitudine di persone, riprodurre emozioni ed espressioni, gli ha consentito di celebrare luoghi poco conosciuti, forse un pò dimenticati, e di narrare il vissuto ed i sentimenti di intere popolazioni. Dal Beirut alla Cambogia, dal Kwait all’ex Jugoslavia, per non dimenticare l’Afghanistan.
Steve Mccurry è uno dei fotografi più celebri ed amati dai collezionisti di tutto il mondo e le sue fotografie sono state oggetto delle più prestigiose esposizioni private e pubbliche.