Matthew Hindley (nato nel 1974, Cape Town, Sud Africa) si è diplomato alla Michaelis School of Fine Art, Cape Town nel 2002 ed è stato contestualmente insignito del Premio Michaelis per la migliore esposizione finale del suo anno.
Essendo uno dei pittori emergenti più riconosciuti del Sud Africa, le opere d’arte intense, poetiche e profonde di Hindley sono state presentate in svariate mostre critiche e seminali sudafricane ed internazionali. Una serie di mostre personali hanno tracciato una progressione nell’arte di Hindley dalla figurazione all’astrazione. Dallo spettacolo “An Everlasting Once at Brundyn”, in Cape Town (2011) al “The Divided Self” fino all’esposizione con “Double Rainbow” (2021) hanno tracciato la progressione nel suo rapporto con la pittura che si è evoluta come esplorazione non figurativa. La pratica artistica di Matthew Hindley ha anche mantenuto un interesse per le possibilità della scienza di produrre arte, espresse in una serie di opere d’arte chiave.
Matthew Hindley ha presentato un cortometraggio al famoso Eli and Edythe Broad Museum, Michigan (2012) e alla Biennale di Kochi Muziris, India (2012). Nel 2014 ha lavorato a una serie di dipinti ispirati ai racconti mitologici africani dello scrittore sudafricano Don Mattera, per un libro pubblicato da Rhodeworks, a Berlino, in Germania. Nel 2015 la sua opera ha fatto parte della imago mundi, Collezione Benetton alla Biennale di Venezia. Sempre in quell’anno, Hindley ha partecipato a TWENTY: Contemporary Art From South Africa. All’inizio del 2019 la sua grande scultura pubblica Speak Naturally and Continuously è stata aggiornata e reinstallata sopra l’ingresso della South African National Gallery a Cape Town, in Sud Africa. Nel 2021, Hindley è stato incluso nel sondaggio “National Identity” presso l’Istituto di arte e cultura ESPRONCEDA di Barcellona, in Spagna, insieme ad acclamati artisti sudafricani, tra cui William Kentriade e Zanele Muholi.
“L’arcobaleno è l’espressione delle infinite possibilità del colore, per l’artista è la base della tavolozza dei colori stessa. La dispersione della luce bianca nei colori che la compongono offre una sorta di sblocco, una finestra su un mondo miracoloso”, Hindley 2021.