Emilio Tadini (Milano 1927-2002) è stato un pittore e scrittore italiano, ispirato al Surrealismo e alla Pop Art inglese.
Dalla fine degli anni Cinquanta Emilio Tadini ha affiancato l’opera pittorica a quella critica e letteraria. La sua prima mostra personale è del 1961 alla Galleria del Cavallino di Venezia. Fin dall’inizio, Tadini ha sviluppato la sua pittura in grandi cicli, costruendo il quadro secondo una tecnica di sovrapposizione di piani temporali in cui memoria e realtà, tragica e comica, giocano continuamente l’una contro l’altra.
La sua opera pittorica si sviluppa in più cicli. Emilio Tadini si lascia influenzare dalla Pop Art inglese, dalla pittura di De Chirico e Picasso e sviluppa un linguaggio sempre più raffinato, originale della figurazione onirica.
Emilio Tadini, nel corso della sua lunga ed intensa carriera artistica, viene esposto in mostre personali italiane ed estere (Parigi, Stoccolma, Bruxelles, Londra, Anversa, Stati Uniti e Sud America), sia in gallerie che in spazi pubblici e musei. È inoltre presente in numerose mostre collettive. Nel 1978 e nel 1982 Emilio Tadini viene invitato alla Biennale di Venezia e nel 1986 tiene una grande mostra alla Rotonda della Besana di Milano dove espone una serie di dipinti che annunciano il ciclo dei Rifugiati e quella dedicata alle città italiane, presentata poi nel 1988 alla Tour Fromage di Aosta. Nel 1990 espone allo Studio Marconi sette grandi trittici. Nel 1992 la mostra Oltremare alla Galerie du Centre di Parigi e nel 1993 inaugura una mostra con nuovi lavori allo Studio Marconi di Milano.
Nel 2001 la città di Milano in onore di Emilio Tadini ha organizzato una mostra antologica a Palazzo Reale, con opere dal 1959 al 2000.