Agostino Bonalumi (Vimercate 1935 – Desio 2013) nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, in Brianza, una delle province più industrializzate a nord di Milano, da Abele e Gemma Pelucchi. La sua carriera artistica ha inizio negli anni ’50, quando decide di dedicarsi completamente alla pittura dopo aver abbandonato gli studi di disegno tecnico e meccanico.

Negli anni Cinquanta, Agostino Bonalumi si trasferisce a Milano e si immerge nell’ambiente artistico del quartiere di Brera. Qui ha modo di conoscere importanti artisti come Enrico Baj, Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Insieme a Castellani, fonda nel 1959 la rivista “Azimuth“. Durante questo periodo, Agostino iniziò a sviluppare una ricerca artistica incentrata sullo spazio, creando le sue prime opere “estroflessioni”, pitture-oggetto che ottenne tensionando e deformando le tele grazie a telai e strutture poste sul retro.

Negli anni successivi, Bonalumi raggiunge la maturità artistica e ottiene riconoscimenti estremamente significativi. Le sue opere vengono esposte in importanti gallerie italiane e partecipa a rassegne internazionali come Zero Avantgarde, Weiss auf Weiss, IX Bienal di São Paulo e la 33ª Biennale di Venezia nel 1966. È proprio durante questa fase che il suo nome diventa associato al movimento artistico dello Spazialismo.

Nel 1967, durante la mostra “Lo spazio dell’Immagine” a Foligno, Bonalumi crea il suo primo ambiente artistico, chiamato “Blu abitabile“. Questo sarà seguito da una serie di altri ambienti, incluso uno per il museo di Dortmund, e culminerà con un grande ambiente per la sua sala personale alla 35ª Biennale di Venezia nel 1970. La sua fama cresce ulteriormente quando nel 1967 tiene una mostra personale di grande importanza presso la Galleria di Alfredo Bonino a New York, dove si era trasferito temporaneamente.

Durante questo periodo, Bonalumi stringe un contratto in esclusiva con Renato Cardazzo della Galleria del Naviglio di Milano, che lo rappresenterà fino al 1973. Parallelamente alla sua carriera artistica, Bonalumi cerca costantemente di colmare le lacune nei suoi studi liceali e universitari, approfondendo la filosofia, la teoria dell’arte e la poesia.

Nel 1980, Agostino Bonalumi diviene protagonista di un’importante retrospettiva presso le sale di Palazzo Te a Mantova. Questa esposizione offre al pubblico l’opportunità di ammirare la vasta gamma delle sue opere ed apprezzare l’evoluzione del suo stile artistico nel corso degli anni. L’anno successivo, insieme a Piero Dorazio, Mimmo Rotella e Giuseppe Santomaso, partecipa alla mostra “Italian Art: Four Contemporary Directions” presso il Museum of Art di Fort Lauderdale, in Florida (USA), consolidando così la sua presenza nel panorama dell’arte contemporanea internazionale.

Nel 2002, Agostino Bonalumi riceve un importante riconoscimento: il Premio Presidente della Repubblica. In occasione di questo prestigioso evento, l’Accademia Nazionale di S. Luca gli dedica una retrospettiva presso la sede di Palazzo Carpegna a Roma, offrendo al pubblico la possibilità di immergersi nella sua eccezionale produzione artistica. Tra il 2003 e il 2004, l’Institut Mathildenhöe di Darmstadt presenta una personale dedicata a Bonalumi, confermando la sua fama a livello internazionale.

Le opere di Agostino Bonalumi sono ricercate dai collezionisti ed istituzioni di tutto il mondo ed esposte nei musei pubblici e privati più prestigiosi.

Nel 2018 Palazzo Reale di Milano in collaborazione con il Museo del Novecento dedica all’artista la mostra “Bonalumi 1958-2013”, antologica comprensiva di oltre 120 opere.

Agostino Bonalumi, Blu (particolare), 1976
Tela estroflessa e tempera vinilica 101 x 80 x 6.5 cm

Agostino Bonalumi, Blu (particolare), 1976
Tela estroflessa e tempera vinilica 101 x 80 x 6.5 cm

Agostino Bonalumi (Vimercate 1935 – Desio 2013) nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, in Brianza, una delle province più industrializzate a nord di Milano, da Abele e Gemma Pelucchi. La sua carriera artistica ha inizio negli anni ’50, quando decide di dedicarsi completamente alla pittura dopo aver abbandonato gli studi di disegno tecnico e meccanico.

Negli anni Cinquanta, Agostino Bonalumi si trasferisce a Milano e si immerge nell’ambiente artistico del quartiere di Brera. Qui ha modo di conoscere importanti artisti come Enrico Baj, Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Insieme a Castellani, fonda nel 1959 la rivista “Azimuth“. Durante questo periodo, Agostino iniziò a sviluppare una ricerca artistica incentrata sullo spazio, creando le sue prime opere “estroflessioni”, pitture-oggetto che ottenne tensionando e deformando le tele grazie a telai e strutture poste sul retro.

Negli anni successivi, Bonalumi raggiunge la maturità artistica e ottiene riconoscimenti estremamente significativi. Le sue opere vengono esposte in importanti gallerie italiane e partecipa a rassegne internazionali come Zero Avantgarde, Weiss auf Weiss, IX Bienal di São Paulo e la 33ª Biennale di Venezia nel 1966. È proprio durante questa fase che il suo nome diventa associato al movimento artistico dello Spazialismo.

Nel 1967, durante la mostra “Lo spazio dell’Immagine” a Foligno, Bonalumi crea il suo primo ambiente artistico, chiamato “Blu abitabile“. Questo sarà seguito da una serie di altri ambienti, incluso uno per il museo di Dortmund, e culminerà con un grande ambiente per la sua sala personale alla 35ª Biennale di Venezia nel 1970. La sua fama cresce ulteriormente quando nel 1967 tiene una mostra personale di grande importanza presso la Galleria di Alfredo Bonino a New York, dove si era trasferito temporaneamente.

Durante questo periodo, Bonalumi stringe un contratto in esclusiva con Renato Cardazzo della Galleria del Naviglio di Milano, che lo rappresenterà fino al 1973. Parallelamente alla sua carriera artistica, Bonalumi cerca costantemente di colmare le lacune nei suoi studi liceali e universitari, approfondendo la filosofia, la teoria dell’arte e la poesia.

Nel 1980, Agostino Bonalumi diviene protagonista di un’importante retrospettiva presso le sale di Palazzo Te a Mantova. Questa esposizione offre al pubblico l’opportunità di ammirare la vasta gamma delle sue opere ed apprezzare l’evoluzione del suo stile artistico nel corso degli anni. L’anno successivo, insieme a Piero Dorazio, Mimmo Rotella e Giuseppe Santomaso, partecipa alla mostra “Italian Art: Four Contemporary Directions” presso il Museum of Art di Fort Lauderdale, in Florida (USA), consolidando così la sua presenza nel panorama dell’arte contemporanea internazionale.

Nel 2002, Agostino Bonalumi riceve un importante riconoscimento: il Premio Presidente della Repubblica. In occasione di questo prestigioso evento, l’Accademia Nazionale di S. Luca gli dedica una retrospettiva presso la sede di Palazzo Carpegna a Roma, offrendo al pubblico la possibilità di immergersi nella sua eccezionale produzione artistica. Tra il 2003 e il 2004, l’Institut Mathildenhöe di Darmstadt presenta una personale dedicata a Bonalumi, confermando la sua fama a livello internazionale.

Le opere di Agostino Bonalumi sono ricercate dai collezionisti ed istituzioni di tutto il mondo ed esposte nei musei pubblici e privati più prestigiosi.

Nel 2018 Palazzo Reale di Milano in collaborazione con il Museo del Novecento dedica all’artista la mostra “Bonalumi 1958-2013”, antologica comprensiva di oltre 120 opere.

agostino bonalumi opere d'arte

Di seguito una selezione di opere d’arte di Agostino Bonalumi attualmente disponibili in Galleria.

Agostino Bonalumi, Senza Titolo, 1993

Agostino Bonalumi

Senza Titolo, 1993

Tempera vinilica su carta estroflessa su tavola

60 x 70 cm

Agostino Bonalumi, Blu, 1976

Agostino Bonalumi

Blu, 1976

Tela estroflessa e tempera vinilica

100 x 80 x 6.5 cm

agostino bonalumi News

Agostino Bonalumi

Siamo orgogliosi di pubblicare oggi un articolo che abbiamo predisposto per la rivista di arte online The Art Post Blog e relativo a tutti gli aspetti del collezionismo di opere d’arte: perchè collezionare arte, come iniziare, a cosa stare attenti, quali sono i segreti del collezionista professionista…e molto altro ancora!

Agostino Bonalumi

Cosa verificare prima di acquistare opere d’arte? Che si tratti di grafiche d’autore o di pezzi unici è sempre fondamentale accertarsi di alcuni requisiti e certificazioni.

Agostino Bonalumi

10.000 euro investiti su una “Marylin” di Andy Warhol nel 2000 si sarebbero trasformati in circa 100.000 euro nel 2020.

La stessa cifra investita su un’opera di Kaws nel 2018 si sarebbe trasformata in circa 35.000 euro nel 2020.

Perchè acquistare arte? Perchè investire una parte del proprio patrimonio in arte moderna e contermporanea?

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